Felipe Follador |
Auguri di buon anno a tutti i fruitori del blog 5iomla...
Iniziamo il 2014 intervistando nientedimeno che…un campione
d’Italia,
un giocatore che ha esordito con la Nazionale Italiana di
Menichelli nel 2013 e che ora gioca nella Luparense: Felipe Follador! Classe
1988, brasiliano naturalizzato italiano, nonostante la giovanissima età milita
nei campionati italiani da quasi una decina d’anni.
Sei da poche settimane un giocatore della Luparense, che
pensi della tua avventura brillante alla Marca conclusa da poco ed ora cosa ti
aspetti da questa nuova squadra?
"Purtroppo per alcuni problemi la Marca ha deciso di
cambiare il suo progetto, ma credo che la mia avventura con la Marca sia stata
quasi perfetta. Ho giocato due anni con la Marca e ho vinto due scudetti, ho
perso una finale di Coppa Italia e una Supercoppa, difficile pensare che poteva
andare meglio di così questa avventura. Con la Luparense spero di fare lo
stesso o anzi meglio di quello che ho già ottenuto con la Marca. Abbiamo un
gruppo forte, con giocatori di qualità, giocatori che hanno vinto tanto ma che
hanno ancora voglia di fare sempre meglio. Proveremo a vincere tutto questo
anno pur sapendo che sarà difficilissimo".
Hai iniziato a giocare con la nazionale italiana
quest'estate, come è stata questa esperienza? Ti aspettavi la chiamata di
Menichelli?
"Sinceramente aspettavo da un po’ la chiamata, dopo i
play off che ho fatto con la Marca e avendo vinto lo scudetto aspettavo una
opportunità per dimostrare le mie qualità anche con la nazionale. Poi
l’esperienza è bellissima, una gioia molto grande, dimostra che il lavoro che
stai facendo è quello giusto".
Cosa pensi quest'anno del campionato di serie A con sole
dieci squadre?
"Penso che disputare un campionato con sole dieci
squadre sia un brutto segno per il movimento perché significa che meno persone
credono a questo sport. Sportivamente parlando è un campionato più difficile,
le squadre sono molto più equilibrate. Non ci sono le squadre che sai che pure
se giochi male puoi vincere e ogni passo falso che si fa è sempre più difficile
da recuperare. Un esempio è il Pescara che ha costruito una squadra per vincere
lo scudetto e in questo girone di andata è ultima in classifica".
Quale è stata la partita e il momento più emozionante della
tua carriera come giocatore?
"Tutti i campionati che ho vinto hanno un valore
speciale e un'emozione diversa, ma credo che il momento che mi ha segnato di
più sia stata la finale persa dell’Europeo 2008 under 21. Siamo stati molto
vicini a vincere colpendo un palo a 19 secondi dalla fine del secondo tempo e
poi abbiamo perso ai supplementari colpendo un'altra volta il palo a pochi
secondi della fine".
Sei nato a Curitiba nello stato del Paranà… quando sei in
Italia cosa ti manca del tuo Brasile e cosa pensi della situazione del tuo
paese a pochi mesi dalle polemiche popolari per i troppi soldi spesi per il
mondiale di calcio?
"Quello che mi manca di più sicuramente è la mia
famiglia e i miei amici. Da come la vedo io le polemiche non sono solo per i
soldi spesi per il mondiale, sono per tutti i problemi che ci sono in Brasile -
soldi rubati dai politici, le frodi dappertutto, poche risorse investite
nell’educazione e nella salute e molti altri -
purtroppo le polemiche popolari sono quasi del tutto finite e non è
cambiato praticamente nulla".
Speriamo bene per tutto!! Boa sorte e ti seguiremo…Grazie
Lipe!
Maria Paola Alvisi
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