Massimiliano Bellarte |
Carissimi amici e amiche del blog, oggi è per me un
grandissimo onore aver ottenuto un'intervista dal mister dell’Acqua &
Sapone Fiderma Massimiliano Bellarte.
L’Acqua & Sapone Fiderma è arrivata a giocare la
semifinale playoff scudetto di serie A di calcio a 5, ma nonostante
l’eliminazione a favore della Luparense, la squadra del tecnico Bellarte ha
conseguito un’annata molto soddisfacente. Il principale merito, a mio parere, è
appunto del mister, un grande motivatore e perfetto mental coach che proprio
pochi giorni fa ha prolungato il contratto con la società anche per la prossima
stagione per il terzo anno consecutivo.
Per allenare una squadra occorrono precise caratteristiche
umane e caratteriali ben definite, secondo te quali sono le più importanti e
indispensabili?
"Allenare è una professione d'amore. Non puoi allenare
un gruppo di persone se non ami quello che sai, che fai e potrai rivedere in
coloro che alleni. E non potresti desiderare di rivedere qualcosa di te, nella
personalità di qualcuno, qualora non avessi un livello di empatia elevato nei
confronti della squadra che alleni".
Quanto conta secondo te per una buona riuscita della squadra
e per ottenere buoni risultati in partita il ruolo di un allenatore?
"L'allenatore conta tanto, altrimenti questo ruolo non
esisterebbe. Nella misura in cui la percentuale del suo intervento aumenta
durante la settimana di preparazione all'evento, così decresce nell'evento
stesso. L'allenatore condiziona la buona riuscita del tutto per l'80% nella
settimana di preparazione e per il 20% durante una gara".
Lo sport, come la vita, è costellato dall’altalenarsi di
momenti positivi e negativi, legati ovviamente alle vittorie e alle sconfitte
in campo. Come riesci a far “sopportare” i momenti bui e a far ricaricare i
tuoi ragazzi dandogli sempre continue motivazioni?
"Non sopporto, cerco di inculcare nei miei giocatori la
convinzione che l'eccellenza è un processo, che prevede l'alternanza di
vittorie e di sconfitte. Quando si torna a perdere dopo aver vinto, basta solo
prepararsi nuovamente per vincere ancora".
Allenare: professione complicata.. quando hai capito che
questo era quello che volevi fare nella vita?
"Allenare è la metafora della mia vita. Cerco di
ricrearvi quello che sogno e desidero. Penso a trovare soluzioni invece che a
sottolineare problemi. Mi pongo obiettivi e cerco di superare i limiti imposti
dall'obiettivo".
A parità di talento, qual è il valore aggiunto che un buon
giocatore deve avere per poter diventare un vero campione?
"La volontà di sacrificarsi e trovare piacere solo
nell'averlo fatto".
Maria Paola Alvisi
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