mercoledì 9 aprile 2014

AMARCORD: intervista a mister Massimiliano Bellarte

Massimiliano Bellarte
Carissimi amici e amiche del blog, oggi è per me un grandissimo onore aver ottenuto un'intervista dal mister dell’Acqua & Sapone Fiderma Massimiliano Bellarte.
L’Acqua & Sapone Fiderma è arrivata a giocare la semifinale playoff scudetto di serie A di calcio a 5, ma nonostante l’eliminazione a favore della Luparense, la squadra del tecnico Bellarte ha conseguito un’annata molto soddisfacente. Il principale merito, a mio parere, è appunto del mister, un grande motivatore e perfetto mental coach che proprio pochi giorni fa ha prolungato il contratto con la società anche per la prossima stagione per il terzo anno consecutivo.

Per allenare una squadra occorrono precise caratteristiche umane e caratteriali ben definite, secondo te quali sono le più importanti e indispensabili?
"Allenare è una professione d'amore. Non puoi allenare un gruppo di persone se non ami quello che sai, che fai e potrai rivedere in coloro che alleni. E non potresti desiderare di rivedere qualcosa di te, nella personalità di qualcuno, qualora non avessi un livello di empatia elevato nei confronti della squadra che alleni".

Quanto conta secondo te per una buona riuscita della squadra e per ottenere buoni risultati in partita il ruolo di un allenatore?
"L'allenatore conta tanto, altrimenti questo ruolo non esisterebbe. Nella misura in cui la percentuale del suo intervento aumenta durante la settimana di preparazione all'evento, così decresce nell'evento stesso. L'allenatore condiziona la buona riuscita del tutto per l'80% nella settimana di preparazione e per il 20% durante una gara".

Lo sport, come la vita, è costellato dall’altalenarsi di momenti positivi e negativi, legati ovviamente alle vittorie e alle sconfitte in campo. Come riesci a far “sopportare” i momenti bui e a far ricaricare i tuoi ragazzi dandogli sempre continue motivazioni?
"Non sopporto, cerco di inculcare nei miei giocatori la convinzione che l'eccellenza è un processo, che prevede l'alternanza di vittorie e di sconfitte. Quando si torna a perdere dopo aver vinto, basta solo prepararsi nuovamente per vincere ancora".

Allenare: professione complicata.. quando hai capito che questo era quello che volevi fare nella vita?
"Allenare è la metafora della mia vita. Cerco di ricrearvi quello che sogno e desidero. Penso a trovare soluzioni invece che a sottolineare problemi. Mi pongo obiettivi e cerco di superare i limiti imposti dall'obiettivo".

A parità di talento, qual è il valore aggiunto che un buon giocatore deve avere per poter diventare un vero campione?
"La volontà di sacrificarsi e trovare piacere solo nell'averlo fatto".


Maria Paola Alvisi 

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